E-commerce come scelta obbligata per il commercio e per la penetrazione dei mercati internazionali.
Negli ultimi anni , la grande distribuzione al dettaglio ha registrato mutamenti in tutti i principali mercati.
Il contesto operativo si è ridisegnato a seguito del notevole cambiamento dei modelli di acquisto, con la crescente importanza del prezzo e delle opzioni di consegna e con la graduale migrazione verso il digitale.
Attualmente la Gdo e l’e-commerce sono modelli di business e di vendita complementari
In un contesto in continua evoluzione è fondamentale guardare ai mercati con una prospettiva differente rispetto al passato e cogliere i segnali di svolta che sono dettati dallo sviluppo di nuove tecnologie-
La distribuzione di oggi, sempre più orientata al consumatore 2.0, ha cambiato volto e assume maggiore rilevanza il commercio elettronico
Lo studio KPMG-Ice sottolinea come, nei quattro Paesi in esame, le vendite complessive nel segmento e-commerce, in continua crescita, abbiano raggiunto nel 2014 un valore di circa 156 miliardi di euro, cioè più dell'80% di tutto il commercio elettronico del nostro Continente. Nello stesso anno, la Gran Bretagna si è posizionata al primo posto in Europa, con 62 miliardi di euro di vendite online, grazie all’elevata diffusione di Internet e della banda larga mobile e all’efficienza del sistema logistico.
La distribuzione al dettaglio, pur rimanendo di gran lunga il principale canale di vendita per i beni di largo consumo, ha registrato, come si è detto, significativi mutamenti in tutti i principali mercati, mutamenti dovuti al diverso contesto operativo, nel quale il consumatore bada alla convenienza e alla comodità di consegna, senza fare troppe distinzioni fra i luoghi di acquisto.
Un’evoluzione confermata, in Italia, a fine luglio, dall’ingresso di Amazon nel settore dell’alimentare confezionato e del cura casa, un nuovo “negozio” che, fra le altre cose, permetterà ai fornitori nazionali della dot.com americana di utilizzarne a fondo la rete internazionale per proporsi anche sui mercati esteri.
In questo scenario le grandi insegne (Mercadona, Carrefour, Auchan, El Corte Inglés ecc.), presenti con shop online e servizi di "click & collect" e "click & drive", sono chiamate a competere proprio con i grandi pure-player statunitensi - Amazon ed eBay – e con molti pure player locali. Le tendenze emergenti, infatti, sono ormai orientate alla multicanalità che si concretizza, anche, nell'ordinare la merce online e poi ritirarla di persona nel punto vendita, senza alcun costo di spedizione
La Grande distribuzione organizzata e l'e-commerce – una volta compenetrati - offrono enormi potenzialità ai nostri esportatori e rappresentano un’occasione di crescita e un volano per il made in Italy.
“Per sfruttare pienamente tali opportunità – conclude Comitato Leonardo - i produttori italiani dovranno tuttavia intercettare la domanda di consumatori evoluti attratti dalla qualità, dall'innovazione, dal design e dalle caratteristiche di unicità e inimitabilità del made in Italy: un valore aggiunto straordinario in termini di immagine e reputazione rispetto ai concorrenti”.
Amazon: potrebbe essere la prossima grande azienda ad investire sulla guida autonoma
Amazon potrebbe utilizzare la tecnologia dei veicoli autonomi per facilitare i drop-off e le consegne di merci dell’ultimo miglio. Ad esempio, i droni possono comunicare o abbinarsi a veicoli a guida autonoma per coordinare le consegne. L’implementazione di tecnologie autonome potrebbe ridurre i costi di spedizione a lungo raggio dell’azienda fino al 50%. Considerando che i costi di spedizione di Amazon dovrebbero aumentare fino a circa 75 miliardi di dollari entro il 2022, significa risparmiare una notevole somma di denaro investendo nella tecnologia dei veicoli autonomi.
Amazon potrebbe anche investire nella tecnologia dei veicoli autonomi come modo per proteggere le sue attività di vendita al dettaglio da aziende che lavorano come concorrenti nell’arena dei veicoli autonomi. Una di queste società è Waymo, la società di veicoli autonomi di proprietà di Google Alphabet. Mentre Waymo non è necessariamente una minaccia per il servizio Prime di Amazon al momento, una più profonda integrazione tra Google Shopping e le auto autonome di Waymo potrebbe consentire consegne ai consumatori nel giro di poche ore.
Se ciò dovesse avverarsi, Waymo potrebbe effettivamente offrire ai rivenditori un modo economico per competere con Amazon Prime. Tra l’altro se Amazon adotterà in futuro la tecnologia dei veicoli autonomi, potrebbe spingere gli altri a fare lo stesso. Il colosso del web è il primo per vendite online e dunque è probabile che se in futuro l’azienda punterà sulle nuove tecnologie l’effetto che potrebbe crearsi potrebbe avere una portata mondiale.